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congedo maternità

Come cambia il congedo di maternità 2019

Il congedo di maternità consiste in un permesso retribuito che viene concesso alle donne in stato di gravidanza. Si tratta di un periodo di astensione obbligatorio, del quale è necessario usufruire, durante la gravidanza e nel periodo subito successivo al parto. Si tratta di un istituto molto importante previsto dalla nostra legge a tutela della maternità e del necessario rapporto fra madre e figlio; se la donna non può usufruirne viene mutuato dal padre del bambino.

La disciplina del periodo di astensione in questione è cambiata in modo abbastanza importante nel 2019, a seguito della Manovra. Vale quindi la pena analizzare i cambiamenti più importanti in questo istituto a tutela della maternità per le donne che lavorano.

Il congedo di maternità: a chi è rivolto 

Il congedo di maternità viene rivolto alle lavoratrici dipendenti, alle lavoratrici disoccupate, apprendiste, operaie, alle lavoratrici agricole, a quelle a domicilio, alle donne iscritte alla gestione separata INPS e non pensionate, alle lavoratrici che svolgono attività socialmente utili, alle addette ai servizi domestici/familiari, alle dipendenti di amministrazione pubbliche. 

Come funziona e come cambia il congedo di maternità 2019

Tradizionalmente il congedo di maternità veniva concesso due mesi prima della data presunta del parto, con possibilità di una certa flessibilità; dopo il parto, il congedo durava altri tre mesi, sempre fatte salve ipotesi di flessibilità. 

Il congedo dura tre mesi, più i giorni che non si hanno goduti, se il parto è anticipato rispetto alla data presunta individuata dal medico, come in caso di parto precoce. In caso di mansioni incompatibili con il puerperio, il congedo di maternità dura per tutto il tempo disposto dalla Direzione Territoriale del Lavoro. 

Il maxi-emendamento alla legge di bilancio, come si è detto, ha introdotto qualche modifica importante all’istituto del congedo di maternità. In sostanza sulla base delle ultime modifiche le donne in gravidanza, se la gestazione è sicura, possono lavorare fino al nono mese di gravidanza e fruire dei cinque mesi di astensione dal lavoro in blocco dopo il parto

La grande novità del congedo di maternità 2019, quindi, consiste nel fatto che le donne in gravidanza potranno lavorare fino al nono mese di gestazione, e avere la possibilità di recuperare tutto il periodo di cinque mesi di congedo dopo la data del parto. 

I requisiti per l’accesso al congedo di maternità 2019 non sono cambiati, ne possono fare richiesta tutte le donne che, secondo la normativa, potevano già richiederlo. Cambia solo la possibilità di usufruire dei cinque mesi di congedo “in blocco” dopo il parto. 

Quindi oggi una donna in gravidanza può scegliere se usufruire del congedo di maternità: 

  • due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo il parto, salvo flessibilità
  • lavorare fino al nono mese di gravidanza e godere del congedo nella sua interezza, della durata di cinque mesi, dopo la data effettiva del parto.

Come richiedere il congedo di maternità 2019 

Le modalità per richiedere il congedo per maternità 2019 non mutano rispetto a quelle già previste. 

  • Per le lavoratrici dipendenti, serve un rapporto di lavoro in corso;
  • Per le lavoratrici disoccupate, il congedo di maternità deve invitare entro sessanta giorni dall’ultimo giorno di lavoro, tranne che si abbia diritto alla cassa integrazione o alla disoccupazione;
  • per le badanti e per le colf, per l’accesso al congedo di maternità servono almeno 26 contributi settimanali nell’anno precedente;
  • per le lavoratrici agricole, essere braccianti ed essere iscritte negli elenchi annuali per minimo 51 giornate di lavoro agricolo;
  • per le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS e non pensionate, se sono stati versati almeno tre mesi di contribuiti nei dodici mesi precedenti, spetta il congedo.

La domanda per ottenere il congedo di maternità 2019 può essere effettuata per mezzo del servizio INPS, cioè per via telematica, oppure per mezzo del numero verde, o ancora rivolgendosi ai Patronati sul territorio ed ai vari intermediari.

Per richiedere il congedo è indispensabile che il medico del SSN o convenzionato invii il certificato medico di gravidanza. 

La richiesta del congedo di maternità va effettuata almeno due mesi prima della data dove è presunto il parto, oppure si perde il diritto. Entro trenta giorni dal parto, la neo-mamma deve anche comunicare le generalità e la data di nascita del bambino.

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