Fumare In Gravidanza: Quante Sigarette Si Possono Fumare?
Circa il 30% delle fumatrici italiane non smette di fumare in gravidanza, ma almeno cerca di ridurre la quantità di sigarette.
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Le statistiche lo dicono.
Secondo dati presentati dall’Osservatorio Fumo, Alcool e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, circa il 30% delle fumatrici italiane incinta non smette di fumare in gravidanza, nonostante il ginecologo indici i rischi che questo porti.
Una donna in gravidanza dovrebbe smettere il più presto possibile di fumare, non solo per il bambino, ma anche per se stessa. I benefici di fare questo sono tanti.
Fumare in gravidanza: i rischi
È ben saputo che il fumare fa male alla salute di ogni persona, perciò pure fa male alla salute della mamma e specialmente a quella del bambino, determinando un maggiore rischio di patologie che mettono in pericolo la vita di entrambi prima, durante e dopo la nascita.
Diversi studi hanno dimostrato questo argomento confrontando lattanti con difetti congeniti, principalmente cardiaci, con altri lattanti invece sani. Si sono evidenziati diversi fatti. Il primo, i bambini con difetti congeniti normalmente sono anche quelli che frequentemente hanno presentato problemi medici al momento della nascita tale come parto prematuro e basso peso alla nascita. Il secondo fatto, questi stessi lattanti sono normalmente figli di madri che hanno fumato prima e durante la gravidanza (almeno fino alla fine del primo trimestre).
Smettere di fumare protegge il bambino dal cancro
Il fatto che entrambi genitori fumino, non soltanto la madre, contribuisce all’aumento del rischio per il bambino prossimo a nascere di svillupare un cancro. I tumori del naso, vescica e reni sono particolarmente frequenti.
Gli organi del sistema urinario risultano particolarmente esposti alle sostanze cancerogene della sigaretta nella fase di sviluppo e crescita del bambino, mentre l’alto rischio di cancro al naso viene più attribuito dagli esperti al fumo passivo respirato durante l’infanzia.
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Disturbi dello sviluppo della crescita in figli di madri fumatrici
Il consumo di sigaretta riduce il flusso sanguigno alla placenta, producendo una scorretta irrigazione ai tessuti del feto, con il conseguente ritardo nella crescita e scarso aumento di peso. Soltanto il consumo di una a cinque sigarette al giorno può produrre limitazioni allo sviluppo della altezza, circonferenza del cranio e peso alla nascita.
È importante segnalare il disturbo dello sviluppo polmonare dei figli di madri fumatrici, riducendo la funzionalità dei polmoni. Questo problema purtroppo comunemente persiste dopo la nascita, sviluppando in molti casi almeno un disturbo di natura asmatica, allergica, di otite media, ecc., nel primo anno di vita.
Le malformazioni durante lo sviluppo del feto aumentano
Il feto è moltissimo più sensibile all’effetto nocivo delle sostanze della sigaretta in comparazione con l’adulto. Questo accade perché gli organi del primo non sono ancora sviluppati del tutto, quindi non sono maturi. A parte questo, i sistemi enzimatici, di filtri e di disintossicazione delle sostanze nocive non sono capaci di pulire il corpo dalle sostanze nocive. Malformazioni come il labbro leporino sono comuni in questi casi.
Il fumare in gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro
Dovuto a tutte le sostanze tossiche liberate col consumo di sigarette, il sistema vascolare della placenta si torna più debole e fragile. Per questo e altri motivi il rischio di parto prematuro aumenta a un 20% per i figli di madri fumatrici, riconducendo il 15% di tutte le nascite premature al consumo di sigarette durante la gravidanza.
Morte fetale e morte in culla
Il rischio di un distacco della placenta, producendo la morte del feto, diventa doppio nelle donne incinta che fumano più di 20 sigarette al giorno con rispetto alle madri non fumatrici. Circa il 25% delle morti fetali e il 20% delle morti in culla sono dovute al consumo di sigaretta nelle prime sedici settimane di gravidanza.
Una futura dipendenza alla nicotina e problemi di comportamento sono più possibili
I figli di madri fumatrici sviluppano più recettori nicotinici nel cervello, rendendoli maggiormente inclini a diventare fumatori al primo momento di provare per curiosità la nicotina. Per questo motivo, questi bambini devono essere disintossicati dopo la nascita.
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Oltre a questo fatto, la possibilità di sviluppare problemi psichici caratterizzati da risultati scolastici peggiori, disturbi caratteriali, disattenzione, impulsività e iperattività. Ricercatori hanno correlato questi problemi al fattore che la nicotina danneggia i ricettori nel cervello del feto in sviluppo, con il conseguente rischio della loro comparsa.
I danni del fumo passivo
Seppure in misura molto minore rispetto a fumare attivamente, anche in questo caso, l’aumento del rischio di sviluppare problemi al feto dipende dalla quantità dell’esposizione alla nicotina.
Smettere di fumare in gravidanza o al momento della conferma della gravidanza
La miglior cosa da fare è smettere il consumo di sigarette ancora prima di cominciare una gravidanza. Se una futura madre riesce a fare questo, la salute del feto si svilupperá come se mai si avessi fumato. Nei casi che l’attesa sia inaspettata o che la mamma non si accorga subito della gravidanza, smettere di fumare appena questo accada evita le conseguenze negative del fumare.
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