Preparazione al parto cesareo programmato
Soprattutto negli ultimi anni, il parto cesareo è diventato uno strumento sempre più diffuso per permettere al bambino di nascere senza problemi, e per superare eventuali problematiche connesse alla nascita fisiologica. Il progredire della scienza e della tecnologia hanno permesso di adottare delle pratiche sempre più sicure per permettere di programmare il parto cesareo in totale sicurezza sia per la partoriente che per il nascituro. Si parla di parto cesareo programmato per far riferimento al parto cesareo che viene appunto disposto in anticipo, in modo che quando la donna avrà le doglie, ci saranno gli strumenti per accoglierla subito in sala operatoria e far nascere il bambino. In ogni caso, a questa tecnica di parto è meglio accedere solamente se vi sono i requisiti e le effettive necessità connesse ad una maggiore sicurezza di madre e bambino. Non è invece indicato procedere al parto cesareo se vi sono le giuste condizioni per procedere al parto naturale, che se possibile, è preferibile.
In Italia si pratica il maggior numero di parti cesari in Europa, quasi il 36,1% delle nascite viene effettuata per mezzo del taglio cesareo.
Il parto cesareo programmato richiede una preparazione innanzitutto dal punto di vista delle informazioni che devono essere concesse alla madre, per prepararla al meglio sulle modalità dell’operazione, sui possibili rischi e sui comportamenti da tenere. Il parto cesareo viene programmato in genere dal ginecologo in concerto con la madre, fissando l’operazione in genere attorno alla 38esima settimana di gravidanza, quando il bimbo può affrontare la nascita senza rischi. Si anticipa di circa due settimane la data del taglio rispetto a quella del parto naturale per evitare che possano intervenire le contrazioni e si debba procedere al cesareo d’urgenza.
Il parto cesareo primario e ripetuto
Quando si tratta l’argomento del parto cesareo, è bene distinguere l’ipotesi in cui la donna non abbia mai praticato prima di quel momento un parto di questo tipo, dal c.d. parto cesareo ripetuto.
Dato il minor numero di figli per donna nel mondo occidentale, i tagli cesarei ripetuti sono in costante calo. Laddove possibile, si cerca di evitare la ripetizione del parto cesareo per non intervenire di nuovo sulla cicatrice e per evitare problemi come quelli delle adesioni fra i piani anatomici, emorragia o complicazioni varie che possono rendere più complesso il parto.
Come prepararsi al parto cesareo
Fondamentale perché una donna si possa preparare al meglio al taglio cesareo è ricevere tutte le corrette e piene informazioni sull’operazione. È importante che la donna giunga consapevole e serena al momento dell’operazione, così come è importante che i medici insistano sulla preferenza del parto fisiologico laddove non sia davvero necessario il parto cesareo.
Molto spesso infatti il parto cesareo viene scelto direttamente dalla donna che viene spaventata da racconti esacerbati sul dolore o sulle difficoltà del parto o sulle sue complicanze. In un contesto moderno come quello di oggi, non c’è più motivo di nutrire queste paure ed è importante che ci sia una comunicazione chiara e sincera fra i medici e la partoriente. Il parto non dovrebbe essere vissuto in maniera traumatica o infelice: se necessario, per prepararsi al parto cesareo o anche al parto naturale, è bene seguire dei corsi di preparazione psicologica che possono tornare molto utili per affrontare l’ansia o la difficoltà che deriva dal mettere al mondo il bambino, trasformando un’esperienza di timore nell’esperienza più gratificante della vita.
Per quanto riguarda invece la preparazione pratica, il parto cesareo è un’operazione chirurgica, e di conseguenza è necessario osservare tutte le disposizioni che sono previste per un vero e proprio intervento.
In generale nelle otto ore che anticipano il parto la donna deve stare a digiuno, e deve sottoporsi ad alcuni accertamenti ginecologici. Prima di entrare nella sala operatoria si controllano i parametri vitali del bambino, si effettua l’ecografia e quindi si depila la parte superiore del pube, poi si sottopone la donna ad un clistere. Prima del parto cesareo viene inoltre somministrata l’anestesia spinale, e quindi si procede all’interno, che dura all’incirca una quarantina di minuti.
Dopo il parto cesareo: cosa non si può fare
Una volta che sia avvenuto il parto cesareo, la donna dovrà sicuramente avere del tempo per riposarsi. Le ore successive all’operazione sono estremamente delicate per la donna, che non dovrà effettuare sforzi. La maggior parte degli ospedali consente alle madri di avere il bimbo in camera con loro: inoltre non c’è nessuna complicazione per quanto riguarda l’allattamento del bambino. La donna dovrà semplicemente attenersi ad una serie di disposizioni che riguardano la guarigione della cicatrice: dopo 24 ore dall’intervento la donna potrà alzarsi e fare qualche passo. Se non ci sono complicazioni, a 3 giorni dal parto cesareo la mamma può lasciare l’ospedale e tornare a casa, ricordando di non guidare, fare sport, avere rapporti e subire troppo stress per circa un mese e mezzo.
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